Walser

I Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Definiscono la loro parlata Titsch, imparentato con Deutsch.

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I Walser appartengono al ceppo degli Alemanni, e sono giunti attorno all’VIII secolo nell’alto Vallese; durante il XII-XIII secolo, coloni walser provenienti dall’alto Vallese si stabilirono in diverse località dell’arco alpino in Italia, Svizzera, Liechtenstein e Austria.

LA STORIA

In Italia comunità walser sono presenti in Piemonte (in Valsesia e nell’Ossola) e in Val d’Aosta (nella valle del Lys e anticamente nell’alta val d’Ayas).
L’emigrazione del XIII secolo, sulle cui motivazioni gli studiosi non hanno ancora raggiunto una spiegazione unanime e condivisa, avvenne probabilmente per una serie di cause concomitanti:

  • La sovrappopolazione delle terre dell’Alto Vallese, che spinse i coloni Walser alla ricerca di nuovi pascoli per il loro bestiame e di terre incolte da sfruttare.
  • Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli (periodo medioevale caldo), che resero possibile la sopravvivenza anche a quote elevate: i ghiacciai si erano ritirati e molti valichi alpini erano percorribili per gran parte dell’anno. Si riscontrano evidenti tracce di questi passaggi nell’alta Valtournenche al rifugio Teodulo, e al colle delle Cime Bianche, testimonianze abbastanza evidenti del passaggio di queste popolazioni e delle condizioni climatiche più favorevoli di quel periodo.
  • Gli incentivi offerti ai coloni walser da parte dei signori territoriali (nelle zone piemontese e valdostana soprattutto i conti di Biandrate e alcune grandi istituzioni monastiche) delle terre da colonizzare, che favorirono la creazione di nuovi insediamenti con la promessa di libertà personali e di un favorevole trattamento fiscale.

Il più antico documento scritto oggi conosciuto relativo alla fondazione di un insediamento walser risale al 10 maggio 1253 e riguarda la colonia di Bosco Gurin, nel Canton Ticino.

Case Walser

Nei secoli successivi il clima cambiò radicalmente: alla fase di optimum climatico medievale fece seguito la cosiddetta Piccola era glaciale. I ghiacci tornarono ad avere la meglio e a coprire per molti mesi l’anno i valichi alpini. Diminuirono gli scambi tra le valli, si ridussero i pascoli d’alta quota a disposizione, calarono sensibilmente le rese agricole. Le singole comunità restarono isolate e le popolazioni walser furono costrette in molti casi ad abbandonare le tradizionali attività legate all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, spingendo molti uomini ad emigrare in cerca di lavoro.

Nel corso dell’Ottocento, in mancanza di legami stabili tra le diverse colonie walser, gli studiosi pensarono che i walser fossero i discendenti dei soldati di una legione romana composta da tedeschi costretta da eventi bellici sfavorevoli a stabilirsi sulle Alpi. Solo un’attenta analisi dei dialetti alto-tedeschi da loro utilizzati permise di collegare le comunità walser italiane con le popolazioni che vivevano nell’alto Vallese.
La lingua dei Walser è una particolare variante del dialetto tedesco meridionale, chiamata altissimo alemanno, ed è molto simile al dialetto svizzero tedesco nella sua forma più arcaica.

Tre sono le varianti note: Il titsch di Gressoney-Saint-Jean, il töitschu di Issime e il titzschu di Alagna Valsesia e Rimella in Valsesia.